Yungblud. Are You Ready Boy?

Non solo un titolo, ma una provocazione. Una domanda che taglia dritta al cuore del nuovo biopic di Yungblud, proiettato sul grande schermo per un periodo limitato. Dominic Harrison, il ragazzo inquieto di Doncaster, sceglie Berlino come palco e laboratorio, aprendosi in un modo che è insieme caotico e profondamente intimo. Quello che ne viene fuori non è un documentario rock patinato, ma un’esplorazione cruda della creatività, della lotta e della liberazione, cucita insieme attraverso la nascita del suo ultimo album, IDOLS.

Lo sfondo è quello iconico degli Hansa Studios, un luogo carico di storia dove Bowie e gli U2 hanno registrato alcuni dei loro album più celebri. Per Yungblud diventa uno spazio di ispirazione e di confronto. Attraverso undici performance dal vivo, il film svela le storie, le ferite e le scintille dietro ogni brano e ogni parola. Un momento la band suona con energia pura e incontrollata, quello dopo li vediamo seduti fianco a fianco con cibo cinese da asporto, a scambiarsi i messaggi dei biscotti della fortuna come un gruppo di amici che inseguono un sogno.

Tra una canzone e l’altra, vediamo Dom lottare con l’immagine di sé, la salute mentale, la brutalità dei social media e la pressione costante di dover sempre essere all’altezza delle aspettative. Ci sono scene in cui si mostra completamente senza maschere, come quando crolla nel mezzo della registrazione di The Greatest Parade, chiamandosi un fallimento e mettendo in dubbio tutto ciò in cui crede. È doloroso, ma anche incredibilmente reale. E quando riesce a rialzarsi, la vittoria sembra appartenere non solo a lui, ma a chiunque stia guardando.

Quando la band parte con Ghost, Dom abbandona il microfono e si lancia per lo studio, trascinando ogni anima nella performance finché tutto l’edificio non si ritrova a battere le mani. In momenti come questo si percepisce ciò che lo rende inarrestabile: quell’energia grezza che trasforma una stanza in un movimento. Eppure, il film rallenta fino alla sua nota più fragile con Supermoon. Vestito di bianco, lo sguardo lontano dalla camera, Dom canta come se si stesse confessando a se stesso più che a noi, un promemoria che sotto il caos c’è vulnerabilità.

Are You Ready Boy? cattura Yungblud non come una rockstar, ma come il cuore di una famiglia disordinata e appassionata, unita dalla musica e dai sogni condivisi. È un film sulla crescita, sulle cadute e sulle rinascite, su come l’arte possa bruciare nell’oscurità e creare luce. Non è una dichiarazione finale, ma un inizio. L’asticella è stata alzata, l’energia è contagiosa, e anche se il tour è appena iniziato, il mondo che Yungblud ha costruito con IDOLS è già vivo, pronto per essere vissuto in loop fino al prossimo capitolo.

Recensione scritta dalla nostra collaboratrice Giorgia Nozza.

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